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Fondo Evoluzione: per la crescita del deep tech italiano

Mario Scuderi sulla strategia e le opportunità del Fondo Evoluzione, per supportare un settore strategico alla crescita tecnologica ed economica del Paese
21/09/2021

Come si colloca il Fondo Evoluzione all’interno dell’ampio raggio di iniziative targate CDP Venture Capital?

“Il Fondo Evoluzione nasce con l’obiettivo di accelerare e incrementare gli investimenti nei round series A e B delle deep tech italiane, per ridurre il gap competitivo internazionale che scontiamo come Paese in questo settore strategico”, racconta Mario Scuderi, Senior Partner e Co-Responsabile del Fondo Evoluzione

Una sfida complessa, quella di avvicinare il mondo accademico e della ricerca a quello imprenditoriale e industriale del Paese che caratterizza il Fondo Evoluzione nonché la strategia complessiva di CDP Venture Capital di lanciare una piattaforma multifondo con strategie d’investimento ben definite e team dedicati.

Nell’ecosistema dei Fondi gestiti da CDP Venture Capital a supporto dell'intera filiera di sviluppo delle startup, possiamo dire che il Fondo Evoluzione si collochi al centro, dando la benzina necessaria per l'evoluzione e la crescita esponenziale delle aziende che hanno già validato il proprio modello di business e tecnologia con l'ambizione di diventare i tech champions nazionali.

“Il Fondo Evoluzione operando con investimenti diretti, completa la strategia di CDP Venture Capital supportando le realtà più promettenti e strategiche per lo sviluppo tecnologico del Paese. Il tutto in una logica di affiancamento a investitori privati nazionali ed internazionali che insieme al Gruppo CDP oltre a portare capitali possano creare valore aggiunto accelerando la crescita delle startup e PMI innovative oggetto d’investimento. Crediamo fortemente che per creare valore nelle startup sia indispensabile operare in una logica di mercato facilitandone lo sviluppo”.

Si tratta di un fondo generalista, ma con un’attenzione particolare per il deep tech. 

“Il deep tech è un tema strategico per la competitività nel lungo periodo dei Paesi e l'Italia non può e non deve restarne esclusa anche perché le eccellenze non mancano ”, continua Scuderi,“Nel deep tech, che è forse diventata un po' la buzzword del 2021,  ci sono quelle realtà imprenditoriali attive in tutto lo spettro delle nuove tecnologie di frontiera, che fanno delle scoperte scientifiche e invenzioni la loro spina dorsale ed elemento distintivo di vantaggio competitivo.”

Dal biotech ai medical device, passando dalla cybersecurity e le applicazioni dell’intelligenza artificiale. Nel deep tech rientra anche il quantum computing e lo sviluppo di nuovi materiali, citando alcuni esempi. Nuove tecnologie in cui la scoperta vera e propria è l’elemento distintivo.

Ecco su cosa punta il Fondo Evoluzione:“Quello che spesso hanno di straordinario gli imprenditori delle startup deep tech, oltre alla profonda conoscenza della tecnologia, è il sogno che le loro innovazioni siano messe al servizio della collettività per migliorarne la vita in modo profondo, “deep" come dicono gli inglesi. Questo è il driver che porta gli imprenditori deep tech, veri eroi, a superare le enormi sfide di ogni giorno.”

Quali sono, in questo senso, le prospettive? 

“Il futuro è nel deep tech, ci sono tanti segnali che arrivano dal mondo”, racconta Scuderi. “I nostri cugini francesi e tedeschi hanno da poco lanciato dei fondi da +€2 miliardi destinati agli investimenti diretti in deep tech. Se guardiamo agli investimenti in innovazione di Cina e USA il deep tech è centrale. Questo poiché la nuova dimensione è rappresentata dall’esigenza di affrontare sfide sempre più complesse – pensiamo al climate change, la pandemia o la fame nel mondo – dove abbiamo un drammatico bisogno di innovazioni deep.”

Non si tratta (più), quindi, di usare la tecnologia digitale che già conosciamo per mettere in commercio un servizio nuovo, ma di tornare forse all’origine dell’innovazione, alle sue radici più profonde.

Cioè all’innovazione che nasce da scoperte scientifiche e da intuizioni per risolvere problemi su scala globale.

“Perché se una app può semplificare la vita delle persone”, continua Scuderi, “investire nel deep tech significa supportare la ricerca di un nuovo farmaco, di un sistema per rendere l’acqua potabile o rendere sicuri i nostri dati.”

Tutto questo, aprendo infinite possibilità e mercati promettenti, fondati sulla consapevolezza che sia imprescindibile conciliare profitto e responsabilità sociale. 

Eppure, al momento, il settore del deep tech, anche se in forte crescita, sembra dominato da pochi attori, soprattutto statunitensi.

“L’Italia ha tutte le potenzialità per diventare un player importante nell’ambito del deep tech, a partire dalle sue eccellenze”, spiega Scuderi, “ma bisogna avere pazienza e coraggio negli investimenti poiché i cicli di sviluppo di una startup deep tech sono mediamente più lunghi di startup in altri ambiti e spesso servono più soldi, una combinazione di fattori non banale per la finanza”. 

Il recente investimento nel cloud distribuito di Cubbit, in quanto partner del progetto europeo Gaia-X, si inserisce proprio in questa strategia.

“Cubbit è una startup bolognese che abilita la gestione di infrastrutture cloud distribuite dando una risposta deep tech al problema della sicurezza del dato”, racconta Scuderi, “garantendo alti livelli di privacy senza l’impatto di costosi e inquinanti data center centralizzati.”

Un brillante esempio di deep technology company italiana, che dimostra come il nostro Paese abbia tutte le carte in regola per sviluppare soluzioni innovative in questo settore. 

E quali sono, allora, i prossimi obiettivi di investimento del Fondo?

“Quello che ci interessa non è tanto il numero di startup finanziate”, spiega Scuderi, “ma supportare realtà di qualità”. 

Che rappresentino, dunque, un modello a cui aspirare, ma anche una rivoluzione dal punto di vista culturale, perché “il Fondo Evoluzione vuole essere un’ispirazione per il futuro del Paese.

“E visto che il primo closing è stato completato nell’arco di meno di tre mesi dal lancio del Fondo e che abbiamo già approvato altri due investimenti il messaggio è chiaro: si può fare”. 

Partendo da qui per dare una spinta ai mercati che si apriranno nei prossimi anni, e far crescere con nuove idee e competenze l’economia del nostro Paese.
 

L’ecosistema a supporto dell’innovazione in Italia